
Il suo pronipote Felipe Bergoglio gioca nella Castiglionese
È morto Papa Francesco. Una notizia che scuote il mondo intero. Il Papa venuto dall’Argentina, il primo gesuita e il primo sudamericano della storia della Chiesa, si è spento oggi, lasciando un vuoto enorme non solo tra i fedeli ma anche nel cuore di tantissime persone comuni.
Papa Francesco era molto più di un Papa. Era un uomo vicino alla gente, che parlava semplice, diretto, e non ha mai nascosto le sue passioni, anche quelle più “terrene”. Una su tutte: lo sport. In particolare, il calcio.
Un vero tifoso del San Lorenzo
Papa Francesco era un tifoso autentico del Club Atlético San Lorenzo de Almagro, squadra di Buenos Aires, la città dove è nato. Non era solo una simpatia: seguiva la squadra, ne conosceva la storia, e si era anche iscritto come socio nel 2008, anni prima di diventare Papa.
Il San Lorenzo è uno dei cinque grandi club dell’Argentina, conosciuto per la sua storia, la passione dei suoi tifosi e anche per alcuni grandi campioni che hanno vestito la maglia rossoblù.
Tra i più famosi c’è Leandro Romagnoli, trequartista tecnico e fantasioso, idolo dei tifosi, che ha giocato anche in Europa con lo Sporting Lisbona. Poi Ezequiel Lavezzi, che molti in Italia ricordano con affetto per gli anni passati al Napoli: prima di arrivare in Serie A, si era messo in mostra proprio al San Lorenzo. E ancora José Sanfilippo, storico bomber tra gli anni ’50 e ’60, uno dei migliori marcatori della storia del club.
Papa Francesco non perdeva occasione per parlare del San Lorenzo con affetto. Dopo la vittoria del campionato argentino nel 2013, la squadra fu ricevuta in Vaticano. Lui li accolse con un grande sorriso e raccontò a tutti quanto fosse felice per quel traguardo.
Il calcio italiano si ferma
Il suo amore per lo sport non è mai stato solo tifo. Papa Francesco credeva profondamente nei valori dello sport: il rispetto, il sacrificio, l’impegno, la lealtà. Per lui, lo sport era uno strumento educativo e sociale, soprattutto per i più giovani. Lo ha detto spesso nei suoi discorsi, anche incontrando atleti, dirigenti e giovani sportivi.
Proprio per questo, in segno di lutto e rispetto, la FIGC ha annunciato che i campionati di Serie A, Serie B e Serie C si fermeranno nel prossimo turno. Una decisione forte, che sottolinea quanto profondo fosse il legame tra Papa Francesco e il mondo dello sport, e quanto lui fosse apprezzato anche fuori dalla Chiesa.
Il calcio resta in famiglia: Felipe Bergoglio gioca in Toscana
Il legame tra Papa Francesco e il calcio non finisce con lui. Suo pronipote, Felipe Bergoglio, gioca infatti in Italia, nella squadra toscana della Castiglionese, che milita nel campionato di Eccellenza Girone B.
Felipe è un giovane calciatore che porta con sé un cognome importante, ma soprattutto la stessa passione che aveva il Papa: quella per il pallone. Gioca con impegno e umiltà, e rappresenta un legame simbolico tra il mondo di Jorge Mario Bergoglio e il calcio italiano.
Un esempio che resta
Oggi tutto il mondo piange un Papa che ha fatto la storia. Ma chi lo ha ascoltato almeno una volta, sa che non parlava mai da “superiore”, ma da fratello. Era vicino alla gente, anche nel modo di vivere lo sport: con cuore, passione e rispetto.
Papa Francesco lascia un’eredità grande anche nel calcio. Lo sport perde un tifoso vero, ma i suoi messaggi continueranno a vivere nei campi, negli spogliatoi, e in tutti quei luoghi dove si cresce prima come persone, poi come atleti.