
È giunta alla 5° edizione, la classica di Prato Memorial Maurizio Bresci denominata “La Piccola Liegi Bastogne Liegi”
Ne parliamo con l’organizzatore Fabio Dabizzi e l’ex professionista Leonardo Giordani.
Fabio Dabizzi ideatore della “Piccola Liegi“, come nasce questa gara che ha già cinque anni?
Nasce per la prematura morte di questo nostro carissimo amico Maurizio Bresci di Prato, e l’amore per il ciclismo che aveva in comune, con me e tanti altri amici. Volevamo mantenere viva la sua passione “ racconta Dabizzi” per il ciclismo e questo ci ha portato a organizzare questo evento ed abbiamo messo il nome “Piccola Liegi “ per il semplice motivo che lui amava molto le classiche del nord.
Uno dei collaboratori più attivi con Fabio Dabizzi, del Memorial Maurizio Bresci è Leonardo Giordani, ex campione del mondo under 23 e professionista dal 2000 al 2013.
Leonardo tu hai partecipato alle classiche del nord da professionista ?
Non ho partecipato alla Liegi Bastogne Liegi, ma tutte le altre classiche le ho fatte. Ricordo bene il giro delle Fiandre nel 2001 e la Parigi Roubaix nel 2012.
Quindi riportare in Toscana, ed in particolare nella zona di Prato, una gara come la Liegi Bastogne Liegi, non deve essere molto semplice perché cercare un percorso similare non è semplice ?
Beh in realtà le colline del Montalbano offrono la possibilità di replicare in parte il percorso della classica belga “ prosegue Leonardo Giordani” e noi abbiamo cercato di di far percorrere ai ragazzi delle strade, un po’ più impegnative, salite impervie, che non sono più lunghe di tre chilometri, quindi più o meno simili a quelle che fanno in Belgio. Sicuramente Artimino è la salita più difficile ( pendenza media 11% ) che faranno i ragazzi in corsa, oltre a quella del Granaio ( pendenza media 6% ) che sarà affrontato da Poggio a Caiano, poi il Carmignano dal versante di Seano che è ormai è un classico. Insomma un percorso che ripeteranno 3 volte e dove gli atleti sicuramente faranno fatica.
Dove ci sarà selezione, a tuo avviso Leonardo?
Ma credo che nella sequenza degli strappi “ prosegue Giordani” di Carmignano e Artimino e soprattutto nell’ultimo giro sullo strappo del Poggio del Granaio.Quello sarà decisivo.
Fabio Dabizzi, si ritorna ad Artimino dopo tanti anni. Una salita impegnativa che però ultimamente è stata dimenticata?
Mi ha detto il giornalista Antonio Mannori, che erano cinquant’anni che non passava una gara da Artimino. Noi andiamo a cercare delle strade simbolo per il ciclismo toscano. Però fino ad ora era poco transitabile, perché la strada era dissestata, ma lo scorso anno hanno riasfaltato tutta la sede stradale “continua Dabizzi “ e allora abbiamo deciso di passare da lì perché è un luogo, oltre che bello da un punto di vista panoramico, è spettacolare per il pubblico e per tutti quelli che verranno a vederla. E quest’anno il 5° Memorial Maurizio Bresci, avrà una valenza più importante, perché è diventata gara nazionale, quindi possono partecipare anche le squadre Continental. Siamo soddisfatti perché nelle quattro precedenti edizioni, che abbiamo organizzato, hanno sempre vinto dei grandi corridori, di cui due sono già passati professionisti, come Pinarello e Garibbo, mentre Paravano è stato uno dei migliori dilettanti della scorsa stagione. Abbiamo sempre cercato di pensare e inventare percorsi interessanti per “ La Piccola Liegi “ e quest’anno diventando una gara a livello nazionale, la rende ancora più prestigiosa. Fabio Dabizzi e Maurizio Bresci
Leonardo Giordani a che livello siamo con il ciclismo in Italia?
Siamo in calo, con tutte le categorie, ed anche con i professionisti, in Toscana in particolare, non è che stiamo molto bene, rispetto al passato. Noi dobbiamo far crescere il ciclismo, ma è molto difficile” sospira Giordani” e capisco anche i genitori, perché mandare fuori ad allenarsi un figlio, con i rischi che ci sono sulle strade oggi, non è facile. Ma è altrettanto vero che la passione, supera ogni paura e difficolta.
All’estero continuano a costruire ciclabili ed a lanciare nuovi campioni. La Slovenia addirittura adesso riesce a tirar fuori un campione del calibro di Pogacar. Che cos’è cambiato dal punto di vista geografico nel ciclismo?
No io credo che si tratti di altro, semplicemente perché ci sono altre culture. Se te vai in bicicletta, sia nelle isole Canarie o magari sulla costa spagnola, la macchina che è dietro un ciclista, non sorpassa fino a quando non ha la piena certezza di non crearti problemi superando. Quindi è questo che manca in Italia, manca la mentalità e la cultura, di stare attenti alla persona che è è più debole. Ed il ciclista sulla strada, è più debole rispetto all’auto.
La partenza il 18 maggio a che ora è prevista ?
L’orario intorno alle undici e mezza a mezzogiorno. L’orario adatto in cui non daremo noia al traffico locale. Comprendiamo che bloccare delle strade per il passaggio di una gara può creare problemi, per questo la corsa parte alle 11.
Fabio quali sono le difficoltà nell’organizzare una gara come questa?
Le difficoltà sono soprattutto dal punto di vista economico ma anche logistico, perché occorrono molte persone, per garantire la sicurezza sul percorso ai corridori. Però la grande amicizia che ci unisce “ Dabizzi prosegue commosso “ nel segno di Maurizio Bresci ci permettono di superare ogni ostacolo, perché il ricordo di Maurizio lo merita.
Leonardo Giordani e Fabio Dabizzi durante la nostra intervista
Appuntamento quindi per il 18 maggio ore 11 a Galciana di Prato via Lastruccia per la partenza del 5° Memorial Maurizio Bresci “La Piccola Liegi”
Questo il percorso della 5° edizione del Memorial Maurizio Bresci
Partenza ed arrivo in via Lastruccia a Galciana, la prima asperità è la salita del Seano, quindi da Comeana la salita verso Artimino, discesa su Poggio a Caiano, per salire ancora verso Carmignano (versante di via Granaio ) e tornare sulle sede dell’arrivo a Galciana. Il percorso sarà ripetuto 3 volte per un totale di 159 km