
San Giusto, Prato – 29 maggio 1909 | Ferrara – 10 giugno 1944
Cresciuto come “cenciaiolo” nelle vie di Prato, Mario Cipriani si fece largo nel mondo del ciclismo contro tutto e tutti. I genitori inizialmente osteggiavano la sua passione per le due ruote, ma lui non si arrese: iniziò a correre su una bicicletta di seconda mano, da lui stesso sistemata, segno già evidente di una determinazione fuori dal comune.
Una carriera costruita col sacrificio
Nel 1928, da dilettante, vinse il Giro del Casentino e la Coppa Zucchi. Passato tra i professionisti nel 1929, nel 1931 conquistò una tappa del Giro della Campania. Seguono vittorie importanti come il Giro delle Due Province di Prato, il Giro di Messina, il Giro del Piemonte e il Campionato Italiano Indipendenti.
Corse per squadre prestigiose, tra cui Ganna e Bianchi, portando a casa due Giri di Toscana, un Giro delle Alpi Apuane, e una Milano–Torino. Concluse la carriera nel 1941 con circa venti vittorie in carriera, ottenute anche in condizioni atmosferiche avverse, segno di grande forza mentale e resistenza.
Ha partecipato a 6 Giri d’Italia, con il miglior piazzamento un 9º posto generale, e a 6 Milano–Sanremo. Fu 2° al Giro di Lombardia del 1934, dietro il grande Guerra. Corse anche un Tour de France, nel 1935, nella squadra nazionale italiana insieme a Giuseppe Martano e Raffaele Di Paco, ma fu costretto al ritiro alla seconda tappa.
Un destino spezzato dalla guerra
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Mario Cipriani fu vittima di un tragico bombardamento aereo alleato: perse la vita a Ferrara, il 10 giugno 1944. Una fine prematura per un uomo che aveva ancora tanto da dare, dentro e fuori dalle corse.
Fonti: Dalla mostra foto biografica “Oltre la Vittoria” dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport (UNVS) – Sezione di Firenze, documenti e testimonianze sul periodo bellico e le imprese sportive di Gino Bartali. Info tel 335 5881431.